martedì 10 dicembre 2013

“Fate a pezzi la straniera”

Cinisi, Torre Annunziata, Palmi. Un filo rosso partito da Firenze 3 anni fa che, toccando simbolicamente queste mete, rappresenta un viaggio continuo. Un viaggio nell’antimafia e di lotta per la legalità che abbiamo voluto iniziare nel 2010 quando la nostra proposta di intitolare la sala prove del Quartiere 1 a Peppino Impastato “martire della lotta alla mafia” è stata approvata all’unanimità dal Consiglio di Quartiere 1. Da allora la Giornata per la Legalità organizzata in collaborazione con  Libera Toscana e con La Scena Muta è diventata un appuntamento annuale di riferimento non solo del Quartiere 1 ma di tutta Firenze.

Tanti della nostra generazione da piccoli vagamente conoscevano Aldo Moro, e quasi nessuno aveva sentito parlare di Peppino Impastato, entrambi uccisi lo stesso giorno, il 9 maggio del 1978, in quella che qualcuno ha definito “l’alba dei funerali di uno Stato”. Alcuni ricorderanno vagamente il giornalista del Mattino, Giancarlo Siani, ucciso dalla a Napoli nel Settembre del 1985 per le sue inchieste sulla Camorra a Torre Annunziata. Sicuramente quasi nessuno ricorderà Rossella Casini, prima testimone di giustizia fiorentina, uccisa dalla ndrangheta nel 1981. Queste sono le tre figure attorno alle quali ci siamo impegnati in questi anni per ricordare le vittime di mafia e per parlare di antimafia.

Rossella Casini, nata da famiglia operaia, viveva in Borgo la Croce. Nel 1977 si innamora di uno studente universitario calabrese, Francesco Frisina. Nel giro di pochi anni viene a conoscere fatti che neanche poteva immaginare: l’appartenenza di Francesco ad una famiglia ‘ndranghetista, faide per il potere ed il controllo del territorio, vendette per sgarri commessi o sospettati. Viene ucciso il padre di Francesco, Francesco stesso è ferito in un agguato. Rossella decide di parlare con le forze dell’ordine e convince Francesco a fare lo stesso. Ma tutto questo è inaccettabile. Viene decretata la morte di Rossella (“Fate a pezzi la straniera”). Muore nel 1981. È  del 22 di febbraio l’ultima telefonata a suo padre. Solo nel 1994, 13 anni dopo la sua scomparsa, un pentito parla e confessa che Rossella è stata rapita, torturata e barbaramente uccisa.

QueQuesQueste storie ci possono sembrare lontane, appartenere a realtà che non hanno niente a che vedere con noi che viviamo nel centro Italia. Niente di più sbagliato. Secondo i rapporti sulla presenza del fenomeno mafioso nelle regioni italiane, questo è sempre più radicato anche nel centro-nord Italia. Nella classifica delle regioni con il numero di beni confiscati alla mafia, la Lombardia è al quinto posto ed il Lazio al sesto. La Regione Toscana è territorio economicamente ricco e quindi permeabile alle infiltrazioni finanziarie mafiose anche se la sua tenuta sociale e istituzionale costituiscono ancora un baluardo. Ma fino a quando? Purtroppo si parla ancora poco di mafia in un territorio non mafioso in cui la mafia purtroppo c'è! (cfr. Rapporto sulla legalità in Toscana- Fondazione Caponnetto).

Noi abbiamo scelto di parlare di mafia abbinando la denuncia all’espressione artistica secondo varie forme: musica, teatro, cinema. Anche Peppino Impastato faceva così. Questo ci ha permesso negli ultimi tre anni di veicolare i valori di giustizia e legalità offrendo al tempo stesso a giovani realtà fiorentine di esprimersi artisticamente. Stasera, 10 dicembre 2013, proseguiamo in quella direzione. La terza edizione del Concerto per la Legalità al Teatro Puccini vedrà la partecipazione di PEPPE VOLTARELLI, ORCHESTRINA MACCHERONI SWING, e le letture da “ULTIMO DOMICILIO: SCONOSCIUTO” di FIAMMA NEGRI e GIUSI SALIS, con Fiamma Negri e MARINO SANCHI Musiche dal vivo: STEFANO BARTOLI - Ispirato alla storia di Rossella Casini. in apertura ci sarà una delle band emergenti della SALA PROVE "PEPPINO IMPASTATO"- BLUEJOB

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