sabato 4 dicembre 2010

CORTO Fiorentino

Alla fine ce l'abbiamo fatta! Abbiamo lanciato il primo bando di concorso per cortometrggi del Quartiere 1 grazie all'importante collaborazione con la Fondazione Sistema Toscana – Mediateca Toscana Film Commission. Dopo un anno di lavoro come Presidente di Commissione Giovani e di lavoro condiviso con tutto il Consiglio, parte finalmente il primo progetto per creare spazi di pensiero creativo ed espressivo sul territorio del Quartiere e della città di Firenze. Corto Fiorentino - Giovani visioni del Quartiere 1 è un'occasione che vogliamo offire a ragazzi dai 16 a 26 anni di tutta la città di Firenze per esprimere i propri pensieri, le proprie visioni, i propri stati d'animo attraverso il linguaggio audiovisivo. Anche coloro che non hanno mai utilizzato una telecamera potranno facilmente realizzare il proprio cortometraggio. Approfittate quindi di questa grande opportunità! Fate pervenire i vostri progetti, vi aiuteranno a tradurli in video. Scadenza: 31 dicembre 2010.

Scarica qui il bando e la scheda di partecipazione:
- Bando
- Scheda di partecipazione

Leggi il comunicato stampa

Info:
cortofiorentino@comune.fi.it
Tel.: 055 2767616/634/607

martedì 23 novembre 2010

giovedì 4 novembre 2010

Incontri

Incontro tra un ateo ed un cattolico, un etero ed un gay, un cameramen ed un oratore. Tutto questo qualche giorno fa, a Firenze, al congresso fondativo nazionale di SEL. Cosa li accomuna? Forse l'orecchino sul lobo sinistro?
Il risultato può comunque essere "videoletto" qui:
Videolettera alla Fabbrica di Firenze

martedì 19 ottobre 2010

Viva Chile y sus Mineros

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, questa lettera di Francesco Pulejo, cooperante espatriato di Oxfam Italia in Libano.

Viaggiando per il deserto del nord del Cile, dove si trova la cittadina di Copiapò diventata famosa in questi giorni per la vicenda dei 33 minatori rimasti imprigionati sottoterra, ci si chiede come sia possibile vivere in un posto del genere. Non si vedono alberi, né acqua, né campi coltivati. Solo montagne brulle, distese sconfinate di polvere e pietre a perdita d’occhio. La ricchezza sta nel sottosuolo, ed è enorme, tanto da fare del Cile il primo produttore mondiale di rame ed uno dei primi di oro.

Questo tesoro nascosto ha attirato a partire già dai primi anni del Novecento grandi investimenti dai paesi ricchi, le cui multinazionali ancora oggi, approfittando di regimi fiscali vantaggiosi, ricavano enormi profitti dall’estrazione di questi minerali. L’industria estrattiva rimane di gran lunga la prima fonte di ingresso per il paese, ed il prezzo del rame sui mercati internazionali è il vero indicatore da cui dipende l’intera economia del paese. I servizi sociali, le pensioni, la scuola pubblica, l’esercito, sono in gran parte finanziati dai guadagni dell’industria mineraria, che è regolata da un ministero ad hoc. Gli enormi progressi tecnologici dell’ultimo secolo hanno permesso lo sviluppo di professioni molto specializzate, e sicuramente l’ingegnere minerario è uno dei lavori meglio retribuiti e con maggiore stabilità.

Ma dove ci sono miniere, naturalmente, ci sono soprattutto i minatori. Anche Che Guevara, nel suo viaggio per il Sudamerica immortalato dal film “ I diari della motocicletta”, incontra, proprio vicino a Copiapò, una coppia di minatori, e quell’incontro sarà uno dei più intensi ed emotivi per il giovane che durante il suo viaggio inizia a prendere coscienza delle condizioni di ingiustizia e oppressione in cui è costretta a vivere la gran parte della popolazione del continente. La storia del Cile è attraversata e profondamente influenzata dalle vicende dei minatori, immigrati al nord da tutto il paese a partire dagli anni ’20, vittime di abusi ed addirittura di repressioni sfociate in massacri, ma sempre all’avanguardia nella lotta per i loro diritti e per migliori condizioni di lavoro. Le loro lotte e la loro coscienza di classe ne fecero uno dei pilastri dell’Unidad Popular di Salvador Allende, quando conobbero il momento di maggior riconoscimento del loro ruolo nella società. Durante la terribile dittatura di Pinochet che seguì, pagarono un prezzo altissimo in diritti negati e vite spezzate.

In questi mesi le televisioni di tutto il mondo hanno mostrato i volti dei 33 minatori bloccati a 700 metri di profondità. Abbiamo visto in diretta come sbucavano dall’oscurità per rassicurare i loro familiari e fare loro coraggio. “Stiamo bene, siamo tranquilli, non abbandonateci”, ripetevano. Erano frasi intrise di speranza, ma anche di rassegnazione e fatalismo. I minatori sapevano che il crollo della galleria che poteva ucciderli e li ha tenuti imprigionati per oltre 2 mesi si deve ad una negligenza dell’azienda. Sapevano che per i primi 15 giorni dopo il crollo nessuno ha dato l’allarme o si è mobilitato per aiutarli, pensando che non ci fossero speranze di riscattarli. Addirittura i proprietari della miniera, durante le prime settimane della loro prigionia sotterranea, stavano negoziando con il governo affinché questo si facesse carico dei loro stipendi, dato che nei mesi successivi non sarebbero stati “produttivi”.

Finalmente però l’attenzione mediatica del mondo intero, ed un governo in crisi di consenso che ha trovato un’ottima occasione per migliorare la propria immagine, hanno reso possibile una mobilitazione enorme ed un’operazione che tutti hanno definito “un miracolo”.

Le immagini dei minatori salvati uno ad uno, che finalmente riabbracciano i loro familiari in diretta tv, ha emozionato il mondo. Tra tutte le frasi che ho sentito pronunciare da “los 33”, ce n’è una che mi ha colpito particolarmente, per la sua lucidità e chiarezza: “Non trattateci come delle celebrità, siamo solo dei minatori”.

Questo è il messaggio più importante di questa vicenda, finita per fortuna nel migliore dei modi. I volti che abbiamo visto quotidianamente apparire nei nostri televisori ci hanno fatto tornare alla realtà. Il lavoro di questi minatori, durissimo e pericoloso nonostante i progressi tecnologici, era invisibile. Solo una casualità come il crollo di una galleria lo ha riportato in prima pagina, ed ha rimesso al centro dell’attenzione il loro sfruttamento, le difficili condizioni di vita, e la dinamica che non sembra essere molto cambiata negli ultimi 100 anni, considerando i minatori come l’ultimo anello di una catena che arricchisce pochi con il lavoro di molti.

Francesco Pulejo

giovedì 14 ottobre 2010

Arroganza di partito

Lettera aperta ai Consiglieri del gruppo PDL del Quartiere 1

Sabato 9 ottobre è stata una gran bella festa!

In una giornata di sole Piazza Santa Croce è stata invasa da centinaia di bambini che, insieme a tanti giovani e adulti, sono arrivati per provare tutte le discipline sportive nei vari spazi allestiti insieme alle società che collaborano con il Quartiere. Non è stata solo una giornata di promozione sportiva. Tante persone di tutte le età si sono ritrovate in piazza, si sono appropriate per una giornata di una delle più belle piazze di Firenze. Lo spettacolo che si poteva gustare dalle finestre del Quartiere era veramente emozionante. Uno spettacolo reso possibile dall’estenuante lavoro di chi ha coordinato l’iniziativa e del personale degli uffici Sport e Giovani presente in piazza anche di sabato.

È stato un successo di gente e di partecipazione. È stato anche un successo organizzativo per tutto il Consiglio di Quartiere. Abbiamo iniziato a preparare questa manifestazione 2 mesi fa. La Commissione che il Consiglio mi ha dato l’onore di presiedere ha lavorato intensamente, in completa armonia e prendendo le decisioni sempre all’unanimità. Maggioranza e opposizione sono sempre riuscite a trovare un punto di incontro per organizzare questo evento, così come quelli precedenti, destinato a tutti i cittadini indiscriminatamente, senza distinzioni di fede, razza, o appartenenza politica. Questa doveva essere la festa di tutto il Quartiere, di tutti noi, per i cittadini, di tutti i cittadini.

Invece qualcuno ha cercato di trasformare “Q1 in Festa – sport in piazza” in “Q1 in Festa – PDL in piazza”.

Prima ancora che iniziassero le attività sportive è stato montato un gazebo del PDL sul piano della piazza. Numerosi manifesti riportanti l’immagine di Silvio Berlusconi con l’invito a “scendere in campo” sono stati attaccati sulle transenne messe a disposizione per delimitare le aree di gioco. Tale slogan non poteva essere più calzante rispetto alla giornata sportiva che stava per iniziare. Personalmente mi sono recato al gazebo per chiedere di rimuovere tutti i manifesti e togliere il gazebo dalla piazza, spiegando le motivazioni politiche e istituzionali. La reazione e le risposte fornite dai responsabili del gazebo sono state arroganti e di sfida, rimandando tutto al fatto che esisteva un permesso rilasciato per occupazione del suolo pubblico. Il gazebo è rimasto in piazza, seppur spostato, per tutta la durata della manifestazione. È stato smontato intorno alle 17.30, quando ormai la manifestazione si era conclusa.

Cari consiglieri del PDL, forse voi singolarmente non eravate in quel gazebo, ma questo non mi esime dal rivolgermi a voi che rappresentate in Consiglio quel partito.

Come consigliere, ma soprattutto come cittadino, sono profondamente amareggiato. Seppur in presenza di un permesso, peraltro mai mostrato nonostante i numerosi solleciti, si è volutamente ignorato che la manifestazione fosse una manifestazione istituzionale, organizzata da maggioranza e opposizione unitariamente, e non si è voluto assolutamente comprendere l’inopportunità politica della presenza di quel gazebo. Al contrario, in maniera arrogante è stato ribadito il proprio diritto a restare lì. Ancor più grave è il fatto che si sia voluto pianificare la presenza di un gazebo in concomitanza di una iniziativa che insieme avevamo pensato, ideato, organizzato. Traendo in tal modo il benefico vantaggio della grande partecipazione di persone che l’evento ha richiamato.

Durante i numerosi confronti fatti in Consiglio di Quartiere in questo anno e mezzo di legislatura, spesso avete parlato della necessità, e lo avete messo per iscritto nelle vostre mozioni, di “favorire e sostenere l’iniziativa politico istituzionale del Consiglio e delle Commissioni”, di “interpretare al massimo i principi di collegialità, trasparenza, del coinvolgimento e della inclusione nel processo politico”. Mi domando se queste vostre richieste sono solo dichiarazioni di facciata oppure c’è anche una volontà di coerenza con le azioni di tutti i giorni.

Quando il 25 aprile dello scorso anno ho deciso di candidarmi, l’ho fatto per reazione, disgustato dal “teatrino della politica”, disgustato dal degrado culturale che negli ultimi vent’anni ha lentamente e progressivamente tolto significato a parole importanti della nostra Storia come “Democrazia”, “Partecipazione”, “Libertà”. Libertà, questa parola che campeggia sulle vostre bandiere, cosa significa per voi? È la tracotanza che porta ad agire senza rispetto per gli altri? È la libertà di approfittare delle situazioni per avere più visibilità, caso mai non fossero sufficienti gli strumenti che il vostro presidente vi mette a disposizione?

In ogni caso vi ringrazio per aver dimostrato a questo Quartiere ed a tutti i suoi cittadini che il “teatrino della politica” esiste eccome. Si recita da una parte e si agisce diversamente dall’altra. Vi ringrazio per avermelo fatto ricordare ancora una volta. Vi ringrazio per avermi messo di fronte all’evidenza che è sempre più necessario impegnarsi affinché una politica diversa sia possibile. Affinché si possano aprire modalità diverse e nuove forme di coinvolgimento e partecipazione di tutti i cittadini alla “cosa pubblica”. Una politica dove i cittadini, tutti, siano veramente partecipi e non siano costretti a subire l’arroganza dei partiti e dei loro padri padroni.

Cordialmente,
Riccardo Sansone

venerdì 14 maggio 2010

Q1 in Festa. Sport, arte e cultura per tutti.

A distanza di poco più di un mese dalle elezioni regionali, un doveroso ringraziamento a tutti quanti hanno voluto confermare la fiducia in Sinistra Ecologia Libertà. A Firenze siamo arrivati al 6%, al Quartiere 1 al 9.37%, dove rispetto alle amministrative abbiamo preso anche 400 voti in assoluto in più. Sicuramente un risultato incoraggiante, anche se non è servito a superare il quorum per il Consiglio Regionale. E quindi? Ripartiamo da qui, dai territori, dal Quartiere 1.
Al Quartiere 1, la Commissione Giovani e Sport presieduta da Sinistra Ecologia Libertà ha organizzato da giovedì 13 maggio a domenica 16 maggio la manifestazione Q1 in Festa. Vi ricordate il nostro programma elettorale per le amministrative del 2009? Genti, Generi e Generazioni si incontreranno al Parco delle Cascine. Questo approccio è stato sposato dalla Commissione e dal Consiglio di Quartiere, e lo ritroviamo nelle premesse e obiettivi della manifestazione che questo anno, anno europeo di lotta alla povertà ed esclusione sociale, viene declinato in momento di incontro e inclusione tra le diversità del quartiere.
Non mi dilungo ulteriormente, vi invito solo a partecipare, sperando che il tempo ci assista, segnalandovi alcuni appuntamenti simpatici ed importanti:
• Giovedì apertura ore 10.
• Giovedì e venerdì vengono principalmente le scuole
• Sabato 15 – ore 10 - Biciclettata in ricordo di Gino Bartali da Piazza Santa Croce, organizzata insieme a Firenze In Bici Onlus
• Sabato 15 – ore 12 - Inaugurazione
• Sabato 15 – dalle 10 alle 17, cancelli aperti all’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche, occasione rara.
• Domenica – ore 10: Sfida il Consiglio. Una rappresentativa del Consiglio di Quartiere sfiderà rappresentative del territorio a calcio a 5.

Visionate il programma intero della manifestazione, leggete il comunicato stampa, ascoltate l'intervista.
Non mancate!

venerdì 30 aprile 2010

E' nato DUCCIO


In questo blog che dovrebbe parlare di politica ma di tutt'altro tratta, finalmente una notizia davvero positiva: il 28.04.2010 è nato DUCCIO, terzogenito della dinastia dei Sansone-Polidori. Il babbo Riccardo, già sorridente di suo, è diventato insopportabilmente felice ed ottimista.
Duccio nasce simbolicamente tra la festa della Liberazione e quella dei lavoratori. Se non è un buon auspicio questo! Oggi c'è il sole.

AUGURI.

venerdì 26 marzo 2010

ELEZIONI - Senza giri di parole


Per noi le parole sono importanti perché ci raccontano di cose concrete successe e da far succedere. Le parole sono strumenti di lavoro, storie da condividere, emozioni da vivere, impegni da rispettare, non merce da scambiare, non armi da usare contro qualcuno o qualcosa.

SINISTRA, ECOLOGIA e LIBERTA’ sono le tre parole che più ci stanno a cuore e in testa.


SINISTRA – voce del verbo “mi batto per me e per gli altri”, sinonimo di “fiducia nel futuro”, aggettivo qualificativo dei diritti, sostantivo solidale. Una parola che contiene una differenza se non rimane soltanto una parola. Una parola che ci spinge a poggiare il telecomando per prenderci cura del mondo e dei suoi problemi.

ECOLOGIA – non vuole dire soltanto difesa del territorio e delle sue risorse ma anche capacità di immaginare un nuovo rapporto con il posto in cui viviamo. Una parola che ci dà il coraggio della tenerezza, l’intelligenza dell’attenzione alle piccole come alle grandi azioni.

LIBERTA’ – deturpata, violentata, umiliata da chi la confonde con l’arroganza. E’ una parola che ancora risuona del cigolìo delle catene, che ancora ansima dietro i bavagli, che è ancora sconosciuta a molti, che si accompagna al rispetto per ogni diversità. Libertà per noi fa rima con responsabilità e non si declina senza i diritti e senza la giustizia.


Per noi le parole sono importanti, quelle dette e quelle date. Per questo ti chiediamo di impegnarti insieme a noi per SINISTRA, ECOLOGIA e LIBERTA’. Iniziando dal votarla alle prossime elezioni, in poche parole.

lunedì 15 marzo 2010

Presa Diretta

ROMA, 12 marzo 2010
L'indignazione che le ultime gesta del nostro governo ha sollevato si è fatta sentire forte e chiara! Eravamo in tanti a Roma, non potevamo mancare. Una manifestazione unitaria, di tutto il centro sinistra, non solo per dire che non accettiamo passivamennte lo sfascio della legalità in questo paese, ma per portare avanti il progetto di un futuro migliore, unitario di centro sinistra, per ridare speranza a chi ha perso la speranza, a quel popolo senza politica e alla politica senza popolo di cui ha parlato Vendola dal palco. Non c'è altro da aggiungere. Tutto il resto è stato "Preso in Diretta": VideoAscoltate l'intervento di Vendola dal Palco (VIDEO), e non perdiamo l'occasione! Il cambiamento è possibile da subito, dalle prossime elezioni regionali.

venerdì 12 marzo 2010

Fuoco Amico

4 marzo 2005 - 4 marzo 2010: cinque anni fa a Bagdhad, sotto i proiettili del "fuoco amico", moriva Nicola Calipari, l'agente segreto italiano incaricato di liberare Giuliana Sgrena. "Per me il 4 marzo non è l'anniversario della mia liberazione - ha detto Giuliana Sgrena, intervenendo l'altro giorno a Firenze in una serata dedicata alla libertà di informazione - ma il giorno della morte di Nicola Calipari, la persona che ha dato la vita per salvare la mia. La gioia della mia liberazione è sempre stata offuscata da questo tragico avvenimento e mi sembra assurdo che oggi nessun giornale lo ricordi". L'omicidio di Nicola Calipari, avvenuto per mano di un militare dell'esercito USA di stazione in Iraq, Mario Lozano, ha causato attriti diplomatici tra USA e Italia, perchè gli USA hanno sempre dichiarato di propria competenza l'indagine sul terribile avvenimento, liquidato come "tragico incidente". Anche la Cassazione italiana si è espressa (nel 2008) confermando la mancanza di giurisdizione italiana. Tuttavia a cinque anni di distanza dall'evento restano molti interrogativi che l'inchiesta  americana non ha chiarito.













Giuliana Sgrena ha fornito la sua testimonianza alle autorità governative, ha scritto un libro, "Fuoco amico", subito diventato best seller, e la sceneggiatura di un film che non ha trovato, però, una sponsorizzazione da parte del Ministero della Cultura. ''La mia pena maggiore - ha proseguito la Sgrena - è legata a Calipari: e' stato completamente dimenticato. Giunto all'interno di una bara è stato celebrato come un eroe. E oggi, ripeto, è stato completamente dimenticato". Giuliana Sgrena era intervenuta nell'ambito di una serata dedicata all'informazione, organizzata da Sinistra Ecologia Libertà di Firenze. La giornalista del Manifesto, infatti, è anche membro del coordinamento nazionale del partito che ha in Nichi Vendola il portavoce nazionale.

sabato 20 febbraio 2010

Il cavallo di ferro

14 febbraio 2010: irrompe in città il Cavallo di Ferro, accolto da 40.000 persone festose. Ma chi era che diceva che a Firenze nessuno voleva la Tramvia? E' stato un successo quasi inaspettato, atteso da anni. Finalmente si realizza il primo passo per una diversa e sostenibile mobilità in città per la quale ci siamo battuti a lungo. Non solo in campagna elettorale, ma anche prima, in tempi non sospetti, avevamo parlato di un quartiere e di una città diversa possibile, dove l'allargamento dell'area pedonale del centro storico doveva andare di pari passo con l'allargamento della ZTL, con gli incentivi all'utilizzo della bicicletta e con il rafforzamento del trasporto pubblico. Siamo partiti con la prima linea (T1) ma non dobbiamo fermarci qui. Oltre alle nuove linee T2 e T3 da avviare velocemente, una domanda sopra tutte: perché il cavallo di ferro non può passare dal Duomo? E' chiaro ed evidente che il problema della tramvia al Duomo è un falso problema. Se un problema c'è stato va imputato esclusivamente al costo dei lavori aumentato a dismisura ed al fatto che i lavori sono durati il doppio di quanto era previsto, mettendo in estrema difficoltà grandi parti della città. Ma allora affrontiamo il problema per quello che è. I lavori devono partire presto ed essere realizzati nei tempi previsti. Tutto il resto è solo campagna elettorale. Rilanciamo la tramvia anche per Piazza Duomo pedonalizzata, e godiamoci intanto questo primo passo per una vita più sostenibile in città.

domenica 7 febbraio 2010

Pillole dall'Europa

Mentre la campagna elettorale per le elezioni regionali sta per entrare nel suo vivo, mentre Nichi Vendola ha dimostrato in Puglia che un modo diverso di fare politica è possibile (a proposito, avete visto la sua videolettera?), mentre la giunta del comune di Firenze ha avviato una riforma amministrativa per la quale non sappiamo ancora se i consigli di quartieri avranno motivo di esistere (e nonostante tutto le commissioni consiliari continuano a lavorare cercando di favorire la partecipazione delle genti, generi e generazioni che lo abitano), sono felice di annunciarvi che abbiamo aperto una nuova sezione intitolata "Pillole dall'Europa".
Per non perdere la dimensione globale di quello che siamo localmente, il nostro carissimo amico e compagno di lotte Michele ci scriverà periodicamente da Bruxelles, dandoci uno spaccato di vita di tutti giorni dalla capitale europea.

domenica 3 gennaio 2010

2010 ... si parte!

Inizia il nuovo anno (auguri a tutti !) e da subito abbiamo di fronte importanti impegni. In attesa delle elezioni regionali, il programma elettorale che avevamo approntato per le scorse elezioni amministrative - VIVA FIRENZE VIVA! Genti, Generi e Generazioni diverse - ha ispirato i lavori della Commissione Giovani e Sport che si sono tradotti in linee guida di indirizzo per il 2010 approvate all'unanimità dal Consiglio di Quartiere lo scorso 18 novembre. Un lavoro importante imperniato sulla condivisione e partecipazione a partire da tutti i membri della Commissione, maggioranza e opposizione. Una sfida molto impegnativa per tenere fede agli impegni presi in campagna elettorale: proporre una modalità di lavoro impostata sulla partecipazione e il coinvolgimento diretto di tutti gli attori del territorio. "Il nostro è un quartiere abitato da giovani, anziani, donne e bambini provenienti da realtà sociali diverse e da numerose parti del mondo: Genti, Generi e Generazioni diverse" appunto! Leggete l'intero documento di programmazione scaricandolo dal link seguente e mandate commenti e suggerimenti: