MEGLIO SENTIRSI ACROBATI … Che sentire la presenza del nano!

Lunedì sera ho iniziato il corso ‘introduzione al movimento acrobatico’. Il corso si tiene dietro casa, in degli spazi fantastici ricavati da vecchi magazzini del ghiaccio – quando Bruxelles era uno snodo importante del mercato del pesce di queste parti d’Europa. Adesso di quella eredità rimangono le cozze come piatto nazionale, assieme alle patate fritte – insieme evidenti interfacce di acque terrose e terre annacquate. I compagni di corso sono per lo più studenti universitari, di quelli con orecchini di tutte le forme infilati in luoghi insperati, corpi martoriati secondo gli uni, valorizzati secondo gli altri.

Prima che inizino gli esercizi riesco bene a dissimulare il gap generazionale, condiviso con un altro tipo spelacchiato e occhialuto, che invece è costretto ad assumersi da subito il ruolo di nonno.

Dovrei infatti raccontare che, ‘oltre a cercare un equilibrio armonico tra gli arti’, mi piacerebbe anche imparare mosse e guizzi per sorprendere i miei figlioli – e sarei probabilmente l’unico a parlare di bimbi. Da noi infatti le acrobazie, le capriole ed il circo sono quasi necessariamente associate all’infanzia, mentre da queste parti è un’arte che si prolunga apprezzata per tutta la vita. A Bruxelles esiste una delle scuole di Circo più antiche e frequentate d’Europa (http://www.esac.be/); ovviamente anche qui si trovano grandi infarcite di ragazzi/e italiani.

Fatto sta che dopo i primi innocenti esercizi di riscaldamento e stiracchiamento la differenza d’età e di cultura vengono fuori in maniera clamorosa. Oggi si impara a camminare sulle mani, a testa in giù. Bisogna fermarsi nel bel mezzo di una capriola, stendere in alto le gambe e centrare il peso tra le due mani e la testa appoggiata a terra. Io e lo spelacchiato diamo spettacolo riuscendo a malapena a ricordare come si fa la capriola; rimanere sulla testa proprio non è parte del nostro percorso, ed intasiamo lo scorrimento del corso tra sensazioni di ernie, evidenti incapacità statiche ed un generalizzato visibile affanno.

Dopo un’ora e mezzo in qualche maniera il circo ha preso corpo, da una parte giovani acrobati atleti, e vecchi pagliacci dall’altra …

Michele