martedì 23 giugno 2009

Adesso si fa sul serio


Con il risultato del ballottaggio di ieri il quadro politico si completa e ci permette di fare alcune, semplici, osservazioni. Da questa esperienza elettorale emerge con chiarezza che:

1. Il sig. Renzi Matteo è stato chiamato ad amministrare questa città. Nonostante tutto quello che si è detto e si è pensato, questo dato rappresenta una novità per come è maturato e per il dibattito che ha generato all'interno di quella parte politica tendenzialmente mancina.
2. Questa legislatura è una scommessa. Ci sono propositi ambiziosi e profonde preoccupazioni. Comunque vada, lo scenario politico fiorentino sta cambiando, in quale direzione dipende da ciò che si riuscirà a fare nei prossimi anni.
3. Non ci sono più rendite di posizione per nessuno, figuriamoci per la sinistra. La Toscana non è più (per fortuna, ci viene da dire) un feudo intoccabile, ma un territorio da rivitalizzare e da riconquistare.
4. La partecipazione è una condizione necessaria ma non sufficiente. Quei pochi che sono riusciti a coinvolgere seriamente e attivamente le persone prima di trasformarli in elettori se l'è cavata meglio di altri. Ma quesot non basta, si deve riuscire a creare delle prassi che non risentano dell'eccezionalità, bisogna portare "a sistema" un modo di fare politica sensibilmente diverso da quello a cui siamo stati finora abituati.
5. Sotto la superficie ci sono molte più emergie e competenze di quelle che riusciamo a percepire. Si parla di crisi della politica, pensando al deterioramento della classe politica. Ma il ricambio non c'è anche perché molti si tengono alla larga, non vogliono mettersi in gioco e preferiscono il gioco dell'accusa e del lamento.

Adesso si comincia a fare sul serio. Il 3 Luglio il Q1 si riunirà per la prima volta. Appena dopo è prevista una riunione generale allargata. Con tante proposte. Tenetevi pronti.

giovedì 11 giugno 2009

E per fortuna che c'è "il Riccardo"!

E' così che vanno le cose: uno inizia a cantare e gli altri fanno il coro. Per divertimento e per necessità. Chi ha paura di stonare, perlomeno batta le mani.


mercoledì 10 giugno 2009

Dieci domande qualunque

In molti ci chiedono commenti sulle (e)lezioni nazionali ed europee, forse per evitare che il nostro sguardo si fermi ai confini del quartiere. Risposta (provvisoria): il campo rimane il quartiere, l'orizzonte il mondo. E' soltanto un modo per parafrasare il famoso adagio: "pensare globalmente, agire localmente" e per tirarsi uori dall'imbarazzo di commentare dei risultati per molti versi previsti ma non meno frustranti. Massimo Gramellini, sulla Stampa scriveva ieri queste dieci domande qualcunque. Le riprendo perché trovo che colgano bene il sentimento di straniamento che molti provano in questi giorni:

1. Ma vi sembra normale che solo agli italiani non faccia effetto essere governati da chi condiziona il loro immaginario attraverso le televisioni?

2. Ma vi sembra normale che in tutte le interviste pre-elettorali la domanda più dura che gli hanno rivolto sia stata «ci dica»?

3. Ma vi sembra normale che i dirigenti del Pd siano tutti ex del Pci e della Democrazia cristiana?

4. Ma vi sembra normale che Clinton, Jospin, Schroeder, Blair e persino Gorbaciov facciano un altro lavoro da anni e loro invece insistano?

5. Ma vi sembra normale che Pdl e Pd abbiano perso milioni di voti e parlino solo di quelli persi dagli avversari?

6. Ma vi sembra normale che i verdi trionfino ovunque, mentre qui, appena ne vedi uno in faccia, viene voglia di tifare per l’effetto-serra?

7. Ma vi sembra normale che chi detesta Berlusconi voti Di Pietro, che è come dire: detesto il Bagaglino quindi vado a vedere Bombolo?

8. Ma vi sembra normale che l’Italia cristiana sia rappresentata in Europa da Magdi Cristiano Allam e Borghezio?

9. Ma vi sembra normale che tutti sputino addosso alla Casta e poi Mastella prenda ancora 112 mila voti di preferenza?

10. Ma vi sembro normale?

Ad almeno nove domande su dieci (compresa la numero 10) la mia risposta è no.

martedì 9 giugno 2009

UNO


UNO.
Come la posizione di RICCARDO SANSONE che con 149 voti (dato provvisorio) si guadagna un posto in Consiglio di Quartiere. CE L'ABBIAMO FATTA!

UNO.
Come UNO qualcunque, che non viene da nessun partito, che non appartiene a confraternite, logge massoniche, gruppi di potere, famiglie aristocratiche, chiese, salotti, ecc. (come noi che l'abbiamo votato) e che riesce ad affermarsi al primo tentativo. Sorridendo.

UNO.
Come ciascun voto, che sommato agli altri ci rende meno soli e meno deboli. Teniamolo a mente anche per il futuro.

UNO.
Come il Quartiere in cui Sinistra e Libertà ha preso il 4,74%, un'affermazione ben superiore alla media nazionale e a quella cittadina. Un dato che permette di essere la quinta (!) forza nel quartiere.

UNO.
Come il passo che abbiamo fatto: il primo tra tanti altri che dobbiamo e vogliamo fare. E' soltanto il quartiere, si dirà, ma il significato è grande e la lezione che abbiamo imparato enorme. Ne discuteremo.

UNO.
come l'aiuto di cui avrà bisogno Riccardo per muoversi in un ambiente difficile, spesso sordo alle richieste che vengono da chi la città la vive davvero, in un contesto politico e culturale che si sposta pericolosamente a destra. Non lasciamolo solo adesso.

UNO.
Come il bicchiere che ho appena bevuto. Altri ne seguiranno: le occasioni per festeggiare sono poche e non siamo così snob da lasciarcele sfuggire. Poi, al lavoro.

E siccome prima del voto si è parlato di trasparenza, eccovi i link dove potete andare a reperire i dati che riguardano il quartiere.


A presto e GIOIA a tutti!