giovedì 14 ottobre 2010

Arroganza di partito

Lettera aperta ai Consiglieri del gruppo PDL del Quartiere 1

Sabato 9 ottobre è stata una gran bella festa!

In una giornata di sole Piazza Santa Croce è stata invasa da centinaia di bambini che, insieme a tanti giovani e adulti, sono arrivati per provare tutte le discipline sportive nei vari spazi allestiti insieme alle società che collaborano con il Quartiere. Non è stata solo una giornata di promozione sportiva. Tante persone di tutte le età si sono ritrovate in piazza, si sono appropriate per una giornata di una delle più belle piazze di Firenze. Lo spettacolo che si poteva gustare dalle finestre del Quartiere era veramente emozionante. Uno spettacolo reso possibile dall’estenuante lavoro di chi ha coordinato l’iniziativa e del personale degli uffici Sport e Giovani presente in piazza anche di sabato.

È stato un successo di gente e di partecipazione. È stato anche un successo organizzativo per tutto il Consiglio di Quartiere. Abbiamo iniziato a preparare questa manifestazione 2 mesi fa. La Commissione che il Consiglio mi ha dato l’onore di presiedere ha lavorato intensamente, in completa armonia e prendendo le decisioni sempre all’unanimità. Maggioranza e opposizione sono sempre riuscite a trovare un punto di incontro per organizzare questo evento, così come quelli precedenti, destinato a tutti i cittadini indiscriminatamente, senza distinzioni di fede, razza, o appartenenza politica. Questa doveva essere la festa di tutto il Quartiere, di tutti noi, per i cittadini, di tutti i cittadini.

Invece qualcuno ha cercato di trasformare “Q1 in Festa – sport in piazza” in “Q1 in Festa – PDL in piazza”.

Prima ancora che iniziassero le attività sportive è stato montato un gazebo del PDL sul piano della piazza. Numerosi manifesti riportanti l’immagine di Silvio Berlusconi con l’invito a “scendere in campo” sono stati attaccati sulle transenne messe a disposizione per delimitare le aree di gioco. Tale slogan non poteva essere più calzante rispetto alla giornata sportiva che stava per iniziare. Personalmente mi sono recato al gazebo per chiedere di rimuovere tutti i manifesti e togliere il gazebo dalla piazza, spiegando le motivazioni politiche e istituzionali. La reazione e le risposte fornite dai responsabili del gazebo sono state arroganti e di sfida, rimandando tutto al fatto che esisteva un permesso rilasciato per occupazione del suolo pubblico. Il gazebo è rimasto in piazza, seppur spostato, per tutta la durata della manifestazione. È stato smontato intorno alle 17.30, quando ormai la manifestazione si era conclusa.

Cari consiglieri del PDL, forse voi singolarmente non eravate in quel gazebo, ma questo non mi esime dal rivolgermi a voi che rappresentate in Consiglio quel partito.

Come consigliere, ma soprattutto come cittadino, sono profondamente amareggiato. Seppur in presenza di un permesso, peraltro mai mostrato nonostante i numerosi solleciti, si è volutamente ignorato che la manifestazione fosse una manifestazione istituzionale, organizzata da maggioranza e opposizione unitariamente, e non si è voluto assolutamente comprendere l’inopportunità politica della presenza di quel gazebo. Al contrario, in maniera arrogante è stato ribadito il proprio diritto a restare lì. Ancor più grave è il fatto che si sia voluto pianificare la presenza di un gazebo in concomitanza di una iniziativa che insieme avevamo pensato, ideato, organizzato. Traendo in tal modo il benefico vantaggio della grande partecipazione di persone che l’evento ha richiamato.

Durante i numerosi confronti fatti in Consiglio di Quartiere in questo anno e mezzo di legislatura, spesso avete parlato della necessità, e lo avete messo per iscritto nelle vostre mozioni, di “favorire e sostenere l’iniziativa politico istituzionale del Consiglio e delle Commissioni”, di “interpretare al massimo i principi di collegialità, trasparenza, del coinvolgimento e della inclusione nel processo politico”. Mi domando se queste vostre richieste sono solo dichiarazioni di facciata oppure c’è anche una volontà di coerenza con le azioni di tutti i giorni.

Quando il 25 aprile dello scorso anno ho deciso di candidarmi, l’ho fatto per reazione, disgustato dal “teatrino della politica”, disgustato dal degrado culturale che negli ultimi vent’anni ha lentamente e progressivamente tolto significato a parole importanti della nostra Storia come “Democrazia”, “Partecipazione”, “Libertà”. Libertà, questa parola che campeggia sulle vostre bandiere, cosa significa per voi? È la tracotanza che porta ad agire senza rispetto per gli altri? È la libertà di approfittare delle situazioni per avere più visibilità, caso mai non fossero sufficienti gli strumenti che il vostro presidente vi mette a disposizione?

In ogni caso vi ringrazio per aver dimostrato a questo Quartiere ed a tutti i suoi cittadini che il “teatrino della politica” esiste eccome. Si recita da una parte e si agisce diversamente dall’altra. Vi ringrazio per avermelo fatto ricordare ancora una volta. Vi ringrazio per avermi messo di fronte all’evidenza che è sempre più necessario impegnarsi affinché una politica diversa sia possibile. Affinché si possano aprire modalità diverse e nuove forme di coinvolgimento e partecipazione di tutti i cittadini alla “cosa pubblica”. Una politica dove i cittadini, tutti, siano veramente partecipi e non siano costretti a subire l’arroganza dei partiti e dei loro padri padroni.

Cordialmente,
Riccardo Sansone

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