venerdì 12 marzo 2010

Fuoco Amico

4 marzo 2005 - 4 marzo 2010: cinque anni fa a Bagdhad, sotto i proiettili del "fuoco amico", moriva Nicola Calipari, l'agente segreto italiano incaricato di liberare Giuliana Sgrena. "Per me il 4 marzo non è l'anniversario della mia liberazione - ha detto Giuliana Sgrena, intervenendo l'altro giorno a Firenze in una serata dedicata alla libertà di informazione - ma il giorno della morte di Nicola Calipari, la persona che ha dato la vita per salvare la mia. La gioia della mia liberazione è sempre stata offuscata da questo tragico avvenimento e mi sembra assurdo che oggi nessun giornale lo ricordi". L'omicidio di Nicola Calipari, avvenuto per mano di un militare dell'esercito USA di stazione in Iraq, Mario Lozano, ha causato attriti diplomatici tra USA e Italia, perchè gli USA hanno sempre dichiarato di propria competenza l'indagine sul terribile avvenimento, liquidato come "tragico incidente". Anche la Cassazione italiana si è espressa (nel 2008) confermando la mancanza di giurisdizione italiana. Tuttavia a cinque anni di distanza dall'evento restano molti interrogativi che l'inchiesta  americana non ha chiarito.













Giuliana Sgrena ha fornito la sua testimonianza alle autorità governative, ha scritto un libro, "Fuoco amico", subito diventato best seller, e la sceneggiatura di un film che non ha trovato, però, una sponsorizzazione da parte del Ministero della Cultura. ''La mia pena maggiore - ha proseguito la Sgrena - è legata a Calipari: e' stato completamente dimenticato. Giunto all'interno di una bara è stato celebrato come un eroe. E oggi, ripeto, è stato completamente dimenticato". Giuliana Sgrena era intervenuta nell'ambito di una serata dedicata all'informazione, organizzata da Sinistra Ecologia Libertà di Firenze. La giornalista del Manifesto, infatti, è anche membro del coordinamento nazionale del partito che ha in Nichi Vendola il portavoce nazionale.

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